ISTANBUL

Ara Guler
Ara Guler

Se nessuno meglio di Oran Pamuk ha descritto a parole la Istanbul dei giorni nostri , irraggiungibile è il racconto della città turca fatto con le immagini da Ara Guler. In entrambi i casi la Istanbul che ne esce non è quella delle cartoline o delle riviste di viaggi, che della cosa rappresentata hanno sempre il carattere della superficialità, ma il racconto sincero e profondo di chi la cosa la conosce perchè ne ne ha fatto la fissa dimora della propria esistenza. In qualche caso della città si vedono pure i celeberrimi monumenti, ma sempre incastonati in scenari che ci raccontano altro e soprattutto di più. Le foto di Guler ci parlano in turco, un turco sorprendentemente comprensibile fatto di quotidianità, di sorrisi e di fatica. Ci parlano, nel dialetto universalmente compreso dell'immagine , di un'umanità allo stesso tempo così lontana e così vicina.

 

Le fotografie sono tratte da:

Ara Guler - Vanished Colours - Dunia Sirketler Grubu -2007


ARA GULER - Biografia

 

Nato ad Istanbul nel 1928. Nel 1950 inizia la sua carriera come giornalista per il quotidiano Yeni Istanbul mentre studia economia all’università. Quando Time-Life apre un ufficio in Turchia nel 1956, Ara Güler diventa corrispondente per il Vicino Oriente e nel 1958 avrà lo stesso ruolo per Paris-Match e Stern. In quegli anni conosce Henri Cartier Bresson della Magnum, agenzia per cui lui stesso lavorerà poco dopo a Parigi. Nel 1961 il British Journal of Photography Annual nomina Ara Güler uno dei sette migliori fotografi nel mondo. Questo è solo il primo di numerosi riconoscimenti che otterrà in tutta la sua carriera: dal “Master of Leica” nel 1962 al “First Prize” in foto-giornalismo da parte dell’Associazione dei Giornalisti Turchi nel 1979, dai due Awards nel 1995 come “Successful Comunicator” assegnati dalla Facoltà di Comunicazione dell’Università di Istanbul e come “Fotografo dell’anno” (IFSAK) fino ad arrivare alla Laurea ad honorem ricevuta nel 2004 dalla Yildiz Technical University. Le sue fotografie sono state pubblicate in tutto il mondo, negli Usa nel libro “Young Turkey” di Marianna Norris, in Giappone nell’antologia “Photography of the World”, in Germania in

“Turkei” e “Ara’dan Yetmiş Yedi Yıl Geçti - Best of Ara Güler” pubblicato da Fotografevi in 2006. I suoi lavori sull’arte e sulla storia dell’arte sono stati utilizzati da Horizon, Time-Life e Newsweek negli Usa e da Skira in Svizzera. Güler ha inoltre fotografato le illustrazioni per il libro di Lord Kinross “Hagia Sophia”, pubblicato nel 1971 e ha prodotto la copertina per le edizioni francesi, inglesi e tedesche di “Picasso: Methamorphose et Unité”, libro edito da Skira per celebrare i 90 anni dell’artista.

I suoi lavori sono stati presentati in diverse mostre: “Perspective on the World of People” in Canada, “Ten Masters of Color Photography” al Museo di Arte Moderna a New York nel 1968, alla Fotokina Fair a Colonia nello stesso anno. Ara Güler ha inoltre fotografato numerosi personaggi famosi: Bertram Russell, Winston Churchill, Arnold Toynbee, Salvador Dali. Il ritratto più famoso rimane quello di Picasso, anche per la riluttanza dell’artista nel farsi fotografare. Nel 1975 ha diretto il documentario “Kahramanın Sonu” (The End of the Hero), sullo smantellamento della nave da guerra Yavuz. Ha dedicato molti anni a fotografare i lavori del famoso architetto Mimar Sinan i cui risultati sono stati pubblicati nel 1992 in “Sinan, Architect of Soliman the Magnificent” edito da Thames & Hudson nel Regno Unito e negli Usa e dalle Edizioni Arthaud in Francia .Una grande parte del lavoro di Ara Güler si trova alla French National Library di Parigi, al Gorge Eastman Museum di Rochester USA e alla Sheldon Collection della Nebraska University. Altre foto sono inoltre esposte al Das Imaginare Photo-Museum, sezione del Ludwig Museum di Colonia.

 

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